Villa Cavalletti e la ricerca: valorizzare il territorio attraverso la letteratura

Territorio e lettaratura al centro di due tesi di laurea

Villa Cavalletti è lieta di condividere un importante traguardo raggiunto nell’ambito della ricerca e della valorizzazione culturale del territorio. La mattina del 18 giugno 2025, presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", si è svolta la discussione finale dei progetti di dottorato di Martina Palese e Samuela Di Schiavi, coordinati dalla Prof.ssa Florinda Nardi e finanziati attraverso le borse PON/Green coofinanziate da Villa Cavalletti e dal CLICI (Centro di Lingua e Cultura Italiana per Stranieri).

I due percorsi di studio, raccolti rispettivamente sotto i titoli ”Profili e identità dei Castelli Romani dal Cinque al Novecento: ecocritica di una letteratura fuoriporta” e ”Il territorio di Roma e dei Castelli Romani attraverso le parole degli scrittori di origini straniere” rappresentano l’esito di tre anni di intensa attività di ricerca, d’archivio e sul campo. Un lavoro appassionato e rigoroso che ha permesso di ricostruire l’identità culturale e paesaggistica dei Castelli Romani attraverso la letteratura — italiana e straniera — che dal Cinquecento a oggi ha raccontato e reinterpretato questo territorio.

Le ricerche hanno coinvolto fonti preziose e poco esplorate: archivi storici, testi letterari, testimonianze orali e opere contemporanee, restituendo una narrazione stratificata e dinamica del territorio tuscolano. Dalle antiche famiglie nobiliari ed ecclesiastiche delle 12 Ville Tuscolane fino agli scrittori e scrittrici italiani di seconda generazione, i Castelli emergono come luogo di identità multiple e trasformazioni, capaci di raccontare una storia inclusiva, ibrida e ancora viva.

Villa Cavalletti, da sempre attenta alla sostenibilità culturale e ambientale, ha sostenuto con entusiasmo questo progetto, riconoscendo nella ricerca umanistica applicata uno strumento strategico per la promozione del territorio. Gli esiti di questo lavoro non resteranno confinati negli ambiti accademici: la creazione di percorsi letterari aperti al pubblico, radicati nei luoghi e nei testi, rappresenta il primo passo per una fruizione consapevole e partecipata del patrimonio culturale dei Castelli Romani.

Sostenere la ricerca significa investire in una nuova visione del territorio: non solo da custodire, ma da riscrivere e condividere. Villa Cavalletti è orgogliosa di far parte di questo processo.

Di seguito gli abstract delle tesi studentesse, a cui rinnoviamo i nostri complimenti!

Profili e identità dei Castelli Romani dal Cinque al Novecento: ecocritica di una letteratura ‘fuoriporta’ - Tesi di Martina Palese

Il progetto di ricerca, promosso e supportato dall’Università di Roma Tor Vergata e da Villa Cavalletti, indaga la rappresentazione letteraria dei Castelli Romani lungo cinque secoli di trasformazioni, evidenziando e rileggendo in chiave ecocritica la centralità del paesaggio, nella sua relazione con l’uomo. Muovendosi tra archivi, fonti scientifiche, testi poetici e narrativi — dalla nobiltà papalina ai bombardamenti del ‘44, da Vittoria Colonna a Elsa Morante — gli studi hanno restituito la configurazione inedita di un territorio finora noto soprattutto per la sua tradizione popolare. Grazie al sostegno del PON/Green, che ha creduto nella comunicabilità tra saperi umanistici e ambientali, il lavoro ha affrontato la sfida di reinterpretare lo spazio come soggetto narrante, ridefinendo la “letteratura del luogo” come strumento di valorizzazione culturale. L’obiettivo di ricostruire l’identità letteraria dei Castelli ha guidato l’indagine tra quattro distinte fasi evolutive, assistendo dalla monumentalizzazione del secondo Cinquecento, nonché al fermento di una cultura circolare che da Roma ha pullulato presso le residenze Tuscolane di Ariccia, Frascati, Marino, Genzano, allietando poeti, forestieri, viaggiatori ed eruditi con la bellezza incontaminata delle sue “apriche colline”, riflesse nelle acque dei laghi di Nemi e di Albano. Le fonti documentaristiche rinvenute e criticamente analizzate hanno consentito di gettare le basi per percorsi letterari ecosostenibili, capaci di far dialogare i saperi attraverso un viaggio nel passato che guarda al futuro, ripercorrendo gli entusiasmi dei cenacoli accademici, del Grand Tour e delle osterie ottocentesche, restituendo a questi “eroi, la più parte ignorati” il volto e la voce che hanno dato e che danno oggi Vita ai Castelli Romani.

Il territorio di Roma e dei Castelli Romani attraverso le parole degli scrittori di origini straniere - Tesi di Samuela Di Schiavi

Il lavoro di ricerca è finalizzato allo studio e all’analisi di un corpus di opere scritte in lingua italiana da autrici e autori stranieri o di origine straniera, al fine di indagare le modalità attraverso cui vengono rappresentati i luoghi, i paesaggi, la natura e i siti di interesse storico e artistico del territorio di Roma e dei Castelli Romani. Parte integrante del lavoro è stata la definizione di un corpus, frutto di un più ampio e sistematico regesto delle opere letterarie scritte da oltre 600 autrici e autori stranieri o di origine straniera che hanno scelto l’italiano come lingua d’espressione artistica.
L’analisi letteraria ha permesso di individuare e valorizzare una diversa narrazione di luoghi significativi appartenenti al territorio di Roma e dei Castelli Romani, restituendo una pluralità di sguardi che ne arricchiscono la narrazione. In particolare è stato mostrato come uno stesso luogo possa essere percepito in maniera differente rispetto a un’interpretazione altra ormai consolidata, esplorando in che modo la letteratura si collega al territorio e come essa possa avere un ruolo fondamentale nella rappresentazione dei luoghi nell’immaginario collettivo.
In linea con quanto richiesto per un dottorato PON/Green (DM 1061/21), i risultati della ricerca sono stati applicati alla progettazione di itinerari ecosostenibili all’interno del territorio target della ricerca, svolti durante il periodo presso Villa Cavalletti. Attraverso il dialogo tra letteratura e geografia, si è cercato di coniugare la narrazione dei luoghi con la visione degli stessi, offrendo ai partecipanti di acquisire una nuova percezione dello spazio mediata dalla letteratura, risultato di un’osservazione dell’ambiente circostante prima con i propri occhi e successivamente attraverso lo sguardo dell’altro, ossia si tratta di guardare quegli stessi luoghi attraverso occhi diversi, propri di chi porta con sé il perso e la bellezza di appartenere a due o più lingue, culture e tradizioni.

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