Castello Roveriano

Il Castello Roveriano

Nel corso dei secoli l’Abbazia di San Nilo è stata al centro di lotte fra Roma e Tuscolo: per questo motivo, il futuro papa Giulio II (ai tempi il cardinale Giuliano della Rovere) decise che il complesso doveva essere difeso da mura di cinta.

Le opere di difesa comprendono un grosso e alto muro di cinta e una rocca all’angolo nord-est del palazzo residenziale del cardinale commendatario. La rocca, alta oltre venti metri, è munita sul davanti di una torre semicircolare dell’altezza dei muraglioni, probabilmente utilizzata per difendere con tiri bassi l’adiacente ingresso al Castello.

L’entrata originaria era costituita da un ponte levatoio che collegava la strada e un grande portone: il portone esiste ancora, incorniciato da un portale di pietra albana verdognola con emblemi e trofei bellici scolpiti in bassorilievo: sui rami di rovere due targhe portano incise le parole IVL. CARD. (Iulianus Cardinalis). Le stesse parole, con l’aggiunta di OSTIEN (Ostiensis), sono incise a lettere cubitali sul fregio della trabeazione con timpano triangolare sostenuta dalle paraste del portale.

La costruzione di queste opere sembrano assegnate al periodo compreso tra il 1483 e il 1491: come probabili costruttori delle opere si fanno i nomi degli architetti Antonio da Sangallo (1463-1534) e Baccio Pontelli (1450-1494).

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